| GLI STADI, LA F.I.G.C. E LE NEOPROMOSSE
La cosa che dovrebbe fare riflettere tutti ed indipendentemente dalla squadra per cui si fa il tifo, è la situazione in cui si trovano le compagini che sono state promosse dalla Lega Pro alla Serie B.
Nel girone A ha vinto il campionato il Feralpisaló. Questa squadra che dice di avere già stanziato 12 milioni per disputare il prossimo campionato, NON HA UNO STADIO A NORMA e giocherà a Piacenza costringendo i suoi tifosi se esistono, a farsi 250 km. tra andata e ritorno.
Nel girone B è stata promossa la Reggiana che semplicemente NON HA UNO STADIO. Infatti lo stadio cittadino, dove la squadra disputerà gli incontri nella prossima stagione, è di proprietà della Mapei impresa titolare e sponsor del Sassuolo che non avendo uno stadio a norma nella propria città, se lo è comprato a Reggio Emilia.
Nel girone C è stato promosso il Catanzaro che NON HA UNO STADIO A NORMA ma almeno qui sono partiti subito i lavori per consentire il prima possibile l’utilizzo dell’impianto cittadino. Nel frattempo ed in alternativa, il Catanzaro ha indicato lo stadio di Lecce. I suoi tifosi dovranno fare solo 800 km. tra andata e ritorno per seguire la propria squadra del cuore.
I play-off hanno invece promosso il Lecco che NON HA UNO STADIO A NORMA. Nonostante tutti i piagnistei seguiti alla domanda di iscrizione incompleta effettuata dai lombardi, che potrebbe costargli la non iscrizione al campionato, anche qui c’è un impianto obsoleto che per inquadrarne lo stato ed il valore, basterebbe ricordare che il suo fiore all’occhiello, è avere ospitato i mondiali di fresbee nel 2014. Il Lecco dovrebbe ed in questo caso il condizionale è d’obbligo, giocare a Padova costringendo i suoi tifosi a sobbarcarsi circa 500 km. tra andata e ritorno.
Nel frattempo i dirigenti delle squadre neopromosse ad eccezione della Reggiana che sarà ospite a casa sua, se la prendono con i propri vicini.
La Feralpisaló con il burbero Brescia che non gli ha concesso l’impianto.
Il Catanzaro con le agguerrite rivali calabresi che perfidamente si rifiutavano di ospitare una tifoseria avversaria che avrebbe potuto creare anche problemi di ordine pubblico.
Il migliore resta però il presidente del Lecco che fa i play-off promozione da tre anni e non si è mai preoccupato di sistemare il proprio stadio ma se la prende con tutte le squadre vicine, arrivando perfino ad ironizzare sulla morte di Galliani, colpevole di volere preservare il terreno di gioco di Monza.
Insomma un tutti contro tutti abbastanza patetico, mentre la FIGC assiste quasi disinteressata ed impotente ad uno spettacolo di cui lei, è la principale colpevole.
Uno spettacolo degno della peggiore Itaglia…
Una volta gli stranieri ironizzavano, infastidendomi non poco, che in Italia non funzionava niente ad eccezione del calcio, tranquilli abbiamo risolto, oggi non funziona neppure più quello… stadi vecchi, peso internazionale pari a zero, fuori dagli ultimi due mondiali ma tranquilli i nostri autorevoli dirigenti tromboni restano attaccati alle loro poltrone… peccato davvero.
Scritto da Stefano De Francesco |
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